Il salvataggio degli ebrei danesi fu un evento avvenuto durante l'occupazione della Danimarca da parte della Germania, durante la seconda guerra mondiale. Il 1º ottobre 1943, il Führer Adolf Hitler ordinò che gli ebrei danesi venissero arrestati e deportati. Nonostante il grande rischio, il movimento di resistenza danese (Modstandsbevægelsen), con l'aiuto di molti civili danesi, diede vita a un grande tentativo di evacuare via mare circa 8000 ebrei dalla Danimarca verso la vicina Svezia, che era rimasta neutrale nel conflitto.[1]
Il salvataggio permise alla maggioranza della popolazione ebraica danese di evitare la cattura ed è considerato una delle più grandi azioni collettive di resistenza alla repressione nei paesi occupati dalla Germania. Come risultato del salvataggio, e dell'interessamento della Danimarca per la sorte di quel 5% di ebrei danesi che erano stati deportati nel campo di concentramento di Theresienstadt, più del 99% degli ebrei danesi sopravvisse all'Olocausto.[2]